2009 annus horribilis bianconero


Quello che si sta per chiudere è uno degli anni più bui della recente storia calcistica bianconera, secondo solamente al 2006, anno della tanto discussa retrocessione in serie B. Dodici mesi fa la Juventus si trovava in piena corsa sia per il tricolore che per la Champions League, la doppia vittoria contro il Real Madrid aveva riempito i cuori degli appassionati bianconeri di buone speranze per l’anno che si sta per chiudere. Purtroppo il 2009 si è dimostrato uno degli anni più avari di emozioni per il popolo bianconero. Il tutto ha inizio con l’eliminazione dalla Champions per mano del Chelsea di Hiddink; lo stratega russo aveva solo poco tempo primo rilevato la squadra londinese, che sotto la gestione Scolari aveva prodotto scarsissimi risultati, finendo il girone eliminatorio al secondo posto. Ma l’innesto dell’esperto Hiddink cambia il volto al Chelsea che vince grazie ad un goal di Drogba (snobbato pochi mesi prima da Scolari…) allo Stamford Bridge, e complice il 2-2 a Torino, condito dall’ingenua espulsione di Chiellini, consegna le chiavi dei quarti di finale nelle mani degli inglesi. Da quella partita in poi ci sarà il lento declino della Juventus, giocatori in rivolta, come Trezeguet, Camoranesi e Zebina, altri poco considerati, e una squadra che giornata dopo giornata perde sempre più contatto dall’Inter capolista, temendo addirittura per la seconda piazza. Mancano i risultati, ma soprattutto manca la voglia di vincere; emblematica è la partita Juventus-Lecce, quando Buffon al termine del primo tempo abbandona lo spogliatoio e scende da solo in campo alla ricerca di una nuova concentrazione e di nuovi stimoli. Il 18 maggio 2009 arriva inevitabile l’esonero di Ranieri, fatto quanto mai inedito in casa Juve, ma tanto atteso da parte della tifoseria; al suo posto si siede in panchina Ciro Ferrara, esordiente dalle belle speranze e traghettatore sino a fine stagione, almeno così si pensa… Le due partite di fila vinte in chiusura di campionato, concomitante con il rifiuto di Spalletti, che continuerà solo per due giornate con la Roma, prima di dimettersi, e la sostanziale mancanza di alternative (almeno per la dirigenza…), fanno si che sulla panchina bianconera del nuovo anno sieda ancora Ferrara, con la speranza che emuli il collega Guardiola del Barça, subito vincente alla prima panchina. Il mercato è contro ogni pronostico spumeggiante, arrivano all’ombra della mole Diego, Felipe Melo, Cannavaro, Grosso e Caceres. I presupposti sono buoni per quella che da subito viene etichettata come la regina del mercato, ma bisognarà fare i conti con l’addio di un grande trascinatore come Pavel Nedved, la sua assenza costringerà ad un cambio di modulo, si tornerà al trequartista, che sarà Diego, come ai tempi di Zidane. Il compito è arduo, la squadra gioca da anni con uno stretto 4-4-2 che non concede varianti, la maggior parte dei giocatori da quando veste la casacca bianconera non ha mai visto altro modulo. Le prime giornate regalano grandi soddisfazioni, emblematica è la vittoria contro la Roma all’Olimpico che costa la panchina a Spalletti, ma i segni di cedimento non sono tanto lontani, basti pensare alla Champions; nelle due gare iniziali arrivano due pareggi, il primo in casa col Bordeaux, e l’altro all’Allianz Arena contro il Bayern di Monaco. I tanto desiderati tre punti europei arrivano solo contro il modesto Maccabi, anzi la doppia vittoria contro gli israeliani e il periodo difficile vissuto dai tedeschi, portano la Juventus ad un solo punto dalla qualificazione. La squadra di Ferrara ha ben due matchball, ma li spreca entrambi, clamorosa è la figuraccia rimediata contro il Bayern a Torino, un 1-4 storico, che passerà agli annali come la peggior sconfitta casalinga nella storia europea dei bianconeri. Il campionato non sorride alla Juventus, ma è più un’altalena di buone prestazioni, vedi Genoa, Samp o Atalanta, accompagnata da pesanti cadute, Palermo, Napoli, Cagliari e ultimo il Catania, per non parlare dei pareggi casalinghi con squadre che lottano per non retrocedere. Siamo quindi arrivati a qualche settimana fa, con una Juve irriconoscibile, senza un’identità tattica definita, senza dirigenti all’altezza del compito, che cerca in tutti i modi di leccarsi le numerose ferite, terza in campionato a distanza siderale dall’Inter, e costretta a giocare l’Europa League. Le prime due partite del nuovo anno, Parma e Milan per la cronaca, saranno decisive per il futuro di Ferrara e delle tanto attese stelle del mercato estivo; quello che chiedono i tifosi bianconeri per il 2010, è sicuramente di rivedere la vera Juve, rivedere quello spirito di sacrificio che ha da sempre contraddistinto i colori bianconeri, di rivedere una Juventus vincente e promettente, perchè, in realtà, quello che vogliono veramente gli appassionati bianconeri è dimenticare ciò che è stato offerto loro durante un intero annus horribilis…

Notte fonda in casa bianconera


21 Dicembre 2009 – L’ultima giornata di campionato del 2009 è segnata dal gelo profondo che avvolge l’Italia, causando il rinvio a data da destinarsi di molte partite, e soprattutto dal gelo sportivo che cala sulla Juventus, capace di perdere in casa contro un Catania ultimo in classifica. La “banda” di Ferrara, perchè di banda si tratta non di squadra, si trova per l’ennesima volta ad un bivio, e come succede ultimamente imbocca nuovamente la strada sbagliata. I tre punti contro l’ultima in classifica sono scontati per tutti, tranne per coloro che ultimamente indossano ingloriosamente la casacca bianconera. La giornata parte male, tifosi che danno le spalle ai giocatori, ripetutamente invitati ad andare a lavorare. Le cose si mettono ancora peggio quando Tiago trattiene in area un giocatore rossoblu, e l’arbitro inevitabilmente concede il rigore, che Martinez prontamente realizza. Il momentaneo pareggio di Salihamidzic sembra riscaldare i cuori degli appasionati bianconeri, ma la prima rete in serie A di Izco è una doccia fredda con fuori -5°. I tifosi juventini giustamente protestano, la situazione si fa tesa; gli indiziati sono sempre loro, o sarebbe più corretto dire sempre lui, infatti stiamo parlando di Blanc, che ad oggi ricopre le cariche di Presidente, Amministratore Delegato e Direttore Sportivo… Il quotidiano sportivo torinese, tradizionalmente vicino alla Juventus, critica molto duramente la società e in prima pagina, sotto l’esplicito titolo “Piazza pulita”, detta i cinque punti che, secondo il giornale, la proprietà deve incaricarsi di svolgere. Il primo è il ridimensionamento di Jean-Claude Blanc: seguono il ds Secco messo da parte, l’ingaggio di un nuovo direttore sportivo al fianco di Bettega, un sostituto in panchina per Ciro Ferrara e, infine, un’epurazione nella rosa a fine stagione. “Cambiare al più presto” è il titolo dell’editoriale del direttore Paolo De Paola. La nostra idea non è molto lontana da quella della testata torinese. La juventus purteoppo si trova ad essere amministrata da gente che con il calcio ha ben poco in comune, gente che molto probabilmente avrà caratura e abilità economiche non in discussione, ma che difronte alle difficoltà calcistiche non sa che pesci prendere. La quarta sconfitta in cinque gare, condita dalla bruciante eliminazione dalla Champions, non può passare come un momento negativo, ma siamo convinti che alle spalle ci sia una dilagante incompetenza, di persone che non sanno nemmeno se a questo punto è giunto il momento di cambiare… persone che si ostinano ad affermare che c’è bisogno di lavoro, senza capire che c’è bisogno si di lavoro, ma soprattutto c’è bisogno di aria nuova, di gente nuova e preparata, di un nuovo staff dirigenziale, di un nuovo allenatore e di nuovi giocatori, di persone orgogliose di indossare la maglia bianconera. Però questo vorrebbe dire l’auto-allontanamento della persona che in questo momento ricopre tutte le cariche più importanti della dirigenza, e per questo motivo crediamo che l’avidità di una persona possa avere il sopravvento sul bene della squadra. Il CDA previsto per oggi, farà rientrare in campo una vecchia volpe come Roberto Bettega, ma questa mossa puzza tanto di contentino gentilmente concesso ai tifosi, che ieri non hanno risparmiato nessuno del nuovo corso, dei tanti “dilettanti allo sbaraglio”, invocando a piena voce il ritorno della famiglia Agnelli. Chi vi scrive è convinto che le cose non cambieranno, si continuerà con questo despota, e con questo allenatore, perchè cambiare ora equivarrebbe ad affermare di aver sbagliato tutto, si lascerà che la situazione si ristabilizzi, complice la pausa natalizia, prima del grande annuncio in primavera del ritorno di Lippi nelle vesti di direttore dell’area tecnica dopo il mondiale. Quindi si chiudono tutti gli scenari possibili su un cambio anticipato della panchina, le voci che girano su Hidding e Scolari sono forti soltanto per la stampa, non certo per la dirigenza bianconera, che sicuramente non avrà nemmeno i numeri telefonici di queste persone, altrimente sarebbe stata opportuna una telefonata già al termine del primo tempo di ieri…

JUVE:CONTINUA IL DRAMMA!!


Sabato 12 Dicembre è una giornata fredda in quel di Bari, precisamente allo Stadio San Nicola dove si svolge la partita Bari-Juventus il clima diventa caldo anzi vulcanico. Il sottoscritto si trova proprio all’interno dello stadio dove si consumerà l’ennesimo crollo delle fondamenta di un’antica e gloriosa squadra che adesso si fa disintegrare dai giovani e veloci uomini di Ventura. Si parte alla volta di Bari con altri fidi compagni nella speranza di vedere giocatori degni di vestire quella nobile casacca, si sfida il tempo ostile e il reale rischio di incorrere in pericolosi tafferugli……
Calcio d’inizio, Bari determinato subito in vantaggio con Meggiorini, lo stadio diventa subito una bolgia, triste reazione della Juve con Amauri che sbaglia anche l’impossibile, poi come sempre arriva pronto il Cobra Trezeguet a rimettere momentaneamente le cose a posto.Questo goal è stato solo un’illusione, infatti guardando giocatori(se così li si può chiamare) come Tiago e Molinaro che non sanno stare in una zona del campo, mo interrogo, “ma è possibile che nel giro di pochi anni questa squadra non riesce a regalare una partita degna del suo nome”.Gli interrogativi erano fondati al 44′ Cannavaro stende un super Barreto, rigore battuto con facilità(Buffon non para un rigore da una vita) e Bari in vantaggio. Nonostante tutto debole reazione che porta ad un rigore, si autosuicida un impresentabile Diego che spara su Plutone un semoplice rigore. Alla fine ci pensa l’ex di turno Almiron a chiudere i conti(il goal dell’ex ormai è di routine!!).
Si potrebbe chiudere con un “sono senza parole”,ma chiudo questo “triste” articolo affermando che la colpa di tutto questo risiede nella ignobile gestione della dirigenza juventina. Tutti a casa!!!

Tracollo Juve


TORINO – 9 Dicembre 2009 – Nella partita decisiva per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League la Juventus cade pesantemente per mano del Bayern Monaco. L’unica domanda che rimbalza nella testa dei tifosi juventini è questa: Come è potuto succedere? Come è potuto succedere di perdere in casa 1-4, avendo ben due risultati su tre a disposizione, e soprattutto essendo addirittura passati in vantaggio. I cattivi presagi si manifestano subito agli occhi degli appasionati bianconeri, il palo colpito dal Bayern e l’atteggiamento arrendevole della squadra fanno tremare i polsi. Poi come sempre accade in questi casi a passare per primi sono coloro che giocano peggio, ed infatti ecco il goal eccezionale di Trezeguet. Le nubi inziano a levarsi, squadra di casa in vantaggio e ospiti costretti ad una doppia rimonta, non dovrebbero esserci problemi, per il resto delle squadre però… Infatti cala la notte più buia già sul rigore realizzato da Butt, prima del tracollo finale siglato dalle reti di Olic, Gomez e Timoschuk. L’1-4 subìto dalla Juventus ad opera del Bayern Monaco è un risultato tanto clamoroso quanto inaspettato, che richiama interrogativi, tra la gente bianconera. Solo tre giorni prima, sabato scorso, la Juve aveva battuto l’Inter e riaperto la corsa scudetto. Eppure la squadra vista all’Olimpico contro i bavaresi non sembrava nemmeno parente di quella che aveva saputo piegare la capolista di campionato. L’addio anticipato alla Champions sarà parso ad alcuni tifosi l’istantanea dell’addio ai sogni di gloria. L’accusa è di non aver saputo ricostruire una squadra vincente, come la Juve è abituata ad essere. Buona sì, capace anche di exploit eccellenti (contro il Real Madrid la scorsa stagione, contro l’Inter in questa), ma senza la continuità necessaria per alzare i trofei a fine stagione. Il processo è stato già avviato, e gli imputati sono i soliti nomi, dirigenza, allenatore e giocatori, in questi casi non si risparmia nessuno. Il coro di fischi raggelante che accompagna l’uscita dal campo di Melo e Diego, è il simbolo del fallimento (per ora solo europeo, ma si attendono disfatte anche sul suolo italico…), di tutti e tre gli imputati sopracitati. Il tonfo dei due brasiliani pagati caro, forse troppo, solo pochi mesi fa, è ampiamente accompagnato da quello complessivo di una squadra spenta e già stanca, priva di idee, incapace di reagire di fronte al dominio tedesco, un dominio quasi imbarazzante in alcune fasi del secondo tempo, nelle quali la Juve non è riuscita per lunghi tratti a mettere insieme due passaggi di fila. Neanche i cori dei tifosi, che consigliano caldamente ai giocatori di tirare fuori gli attributi servono a smovere l’ambiente, qualcuno preso dalla foga del momento inneggia all’indimenticato Luciano Moggi. Tornando al campo l’asenza di Chiellini e soprattutto di Sissoko sulla mediana potrebbero essere facili attenuanti da concedere ai bianconeri, ma il clamoroso fallimento del primo traguardo stagionale non concede alibi, anzi solleva forti dubbi sulla tenuta fisica e mentale della squadra. Ora coloro che guardano al “bicchiere mezzo pieno” diranno di voler vincere l’Europa League, ma questo non è il nostro caso, piuttosto siamo convinti che giocare delle partite di giovedì implichi notevolmente il rendimento della domenica, e poi con prestazioni come quella di ieri sera si farebbe ben poca strada.
Servono grandi prestazioni e continuità di gioco e di risultati (che si auspicano positivi…) per riconquistare quella fiducia che tutti i tifosi bianconeri hanno perduto non più tardi di ieri sera.


La 15.ma giornata segna la riapertura del campionato. La super favorita Inter cade in casa della Juventus, ed ora i punti di distacco sono cinque dai bianconeri e quattro dal Milan, che nell’anticipo pomeridiano liquida con un secco 3-0 una Sampdoria inguardabile. Partiamo proprio dai rossoneri, ai quali bastano venti minuti per far un sol boccone di quella che forse troppo anticipatamente avevamo definito sorpresa del campionato. Cassano e compagni non vedono la luce dalla clamorosa batosta contro la Juventus, da allora solo cattive prestazioni. Grandi elogi vanno a Leonardo, che pesca dal mazzo un rinato Ronaldinho, che in soli 15′ sforna due assist uno più bello dell’altro, roba da stropicciarsi gli occhi… Il sabato sera ci offre il tanto atteso derby d’italia, le attese sono tante appunto, ma lo spettacolo latita. Si assiste ad una sorta di prova di forza, le due squadre si affrontano non sul piano tecnico-tattico, ma soltanto su quello agonistico. Alla fine la maggior caparbietà dei bianconeri, accompagnata da una perla di Marchisio regalano i tre punti che riaprono la bagarre. La domenica pomeriggio ci offre numerose conferme, come quel Chievo che sta diventando sempre più un animale da trasferta, questa volta la vittima sacrificale è il povero Livorno; gli amaranto restano in dieci dopo pochi minuti per l’espulsione di Lucarelli per proteste, un rosso a nostro parere esagerato. L’altra conferma, in negativo però, è l’Udinese, che non riesce a vincere in trasferta, risultando essere la peggior squadra di serie A lontano dalle mura amiche, il bologna ringrazia. Il napoli al San Paolo soffre prima di piegare un Bari rimasto addirittura in nove; servono due prodezze di Quagliarella per riportare l’incontro sui giusti binari. Goal e spettacolo a Marassi, dove Genoa e Parma offrono un pirotecnico 2-2, contornato da gravi battibecchi nel finale… La viola fa un sol boccone dell’Atalanta di Conte, un siluro di Vargas e un goal di rapina del solito Gilardino inchiodano il punteggio sul 2-0 senza discriminanti. La cura Delio Rossi fa bene al Palermo, che sotto di un goal contro l’ottimo Cagliari, trova la forza di reagire e lo fa con un goal davvero eccezionale di Budan, prima che Kjaer blindi i tre punti. Conferme e sorprese nel pomeriggio dicevamo, sorprese come il ritorno alla vittoria del Siena. La squadra guidata ora da Malesani riesce a strappare i tre punti al Catania; siciliani due volte in vantaggio, e due volti ripresi, prima del sigillo fondamentale di Paolucci. Le attese della domenica erano riposte tutte nel derby capitolino, ma anche qui le emozioni e lo spettacolo latitano. Primo tempo di rara bruttezza, condito da classica interruzione per lancio di petardi (ormai non è più una sorpresa l’interruzione del derby, ricordiamo tutti le false voci di un incidente al di fuori dello stadio qualche anno fa…). Nel secondo tempo lo spettacolo migliora leggermente, Zarate colpisce un palo e sugli sviluppi un attento Julio Sergio devia sopra la traversa una conclusione di Mauri a botta sicura. La Lazio gioca meglio e meriterebbe la vittoria, ma come accade sempre in questi casi ad andare in goal sono gli avversari, con un destro al volo di Cassetti, che vale il matchball.

La Juve disintegra Mourinho & Co.


E’ stata una partita dura, un vero e proprio far west,dove i leoni juventini capeggiati da Buffon,Caceres,Chiellini,Marchisio e Momo Sissoko hanno fatto capire alle prime donne nerazzurre che le partite si vincono con tecnica,classe,cuore e coraggio. Questa la sintesi di Juve-Inter,i bianconeri con un magico goal del principe regale Marchisio si tolgono una bella soddisfazione mettendo ko i nerazzurri.
Marchisio e Sissoko sono forza e fosforo per il centrocampo juventino. Il giovane ex Empoli segna un grandissimo gol e regge contro i colossi nerazzurri. Caceres sulla destra ha il diavolo in corpo, pressa senza paura con una grinta invidiabile. L’ Inter accusa troppo il colpo dopo la rete di Marchisio. Cali di tensione,arbitro che non riesce a reggere il match,anzi commette un grave errore espellendo Melo.Infatti rivedendo le immagini è chiaro che a commettere il fallo da vero e proprio provocatore è Balotelli,il brasiliano poi,reagisce con una gomitata che non colpisce sul viso Balotelli.E’ un episodio vergognoso,i cori dei tifosi juventini e di tutta Italia,non sono a sfondo razzista,è solo un’antipatia che viene sfogata con cori(chi capisce di calcio sa che i cori contro un giocatore sono sempre esistiti, basta con i falsi moralismi di persone che amano la polemica!!!).
Le parole non servono, il campo ci darà sempre delle risposte,ed in questo caso Juve batte Inter 2-1.

Sorteggio Mondiale 2010: Italia con Slovacchia, Paraguay e Nuova Zelanda


IL NOSTRO BLOG HA SEGUITO I SORTEGGI PER IL MONDIALI 2010, ECCO DI SEGUITO TUTTI I GRUPPI E I CALENDARI:

– GRUPPO A: SUDAFRICA, MESSICO, URUGUAY, FRANCIA

– GRUPPO B: ARGENTINA, COREA DEL SUD, NIGERIA, GRECIA

– GRUPPO C: INGHILTERRA, USA, ALGERIA, SLOVENIA

– GRUPPO D: GERMANIA, AUSTRALIA, GHANA, SERBIA

– GRUPPO E: OLANDA, GIAPPONE, CAMERUN, DANIMARCA

– GRUPPO F: ITALIA, NUOVA ZELANDA, PARAGUAY, SLOVACCHIA

– GRUPPO G: BRASILE, COREA DEL NORD, COSTA D’AVORIO, PORTOGALLO

– GRUPPO H: SPAGNA, HONDURAS, CILE, SVIZZERA

ECCO IL CALENDARIO COMPLETO:

GRUPPO A
11 giugno (Johannesburg, 16.00): Sudafrica-Messico
11 giugno (Città del Capo, 20.30): Uruguay-Francia
16 giugno (Pretoria, 20.30): Sudafrica-Uruguay
17 giugno (Polokwane, 13.30): Francia-Messico
22 giugno (Rustenburg, 16.00): Messico-Uruguay
22 giugno (Bloemfontein, 16.00): Francia-Sudafrica

GRUPPO B
12 giugno (Johannesburg, 13.30): Argentina-Nigeria
12 giugno (Port Elizabeth, 16.00): Corea del Sud-Grecia
17 giugno (Bloemfontein, 16.00): Grecia-Nigeria
17 giugno (Johannesburg, 20.30): Argentina-Corea del Sud
22 giugno (Durban, 20.30): Nigeria-Corea del Sud
22 giugno (Polokwane, 20.30): Grecia-Argentina

GRUPPO C
12 giugno (Rustenburg, 20.30): Inghilterra-Stati Uniti
13 giugno (Polokwane, 16.30): Algeria-Slovenia
18 giugno (Johannesburg, 16.00): Slovenia-Stati Uniti
18 giugno (Città del Capo, 20.30): Inghilterra-Algeria
23 giugno (Port Elizabeth, 16.00): Slovenia-Inghilterra
23 giugno (Pretoria, 16.00): Stati Uniti-Algeria

GRUPPO D
13 giugno (Durban, 16:00): Germania-Australia
13 giugno (Pretoria, 20.30): Serbia-Ghana
18 giugno (Port Elizabeth, 13.30): Germania-Serbia
19 giugno (Rustenburg, 13.30): Ghana-Australia
23 giugno (Johannesburg, 20.30): Ghana-Germania
23 giugno (Nelspruit, 20.30): Australia-Serbia

GRUPPO E
14 giugno (Johannesburg, 13.30): Olanda-Danimarca
14 giugno (Bloemfontein, 16.00): Giappone-Camerun
19 giugno (Durban, 16.00): Olanda-Giappone
19 giugno (Pretoria, 20.30): Camerun-Danimarca
24 giugno (Rustenburg, 20.30): Danimarca-Giappone
24 giugno (Città del Capo, 20.30): Camerun-Olanda

GRUPPO F
14 giugno (Città del Capo, 20.30): Italia-Paraguay
15 giugno (Rustenburg, 13.30): Nuova Zelanda-Slovacchia
20 giugno (Bloemfontein, 13.30): Slovacchia-Paraguay
20 giugno (Nelspruit, 16.00): Italia-Nuova Zelanda
24 giugno (Johannesburg, 16.00): Slovacchia-Italia
24 giugno (Polokwane, 16.00): Paraguay-Nuova Zelanda

GRUPPO G
15 giugno (Port Elizabeth, 16.00): Costa d’Avorio-Portogallo
15 giugno (Johannesburg, 20.30): Brasile-Corea del Nord
20 giugno (Johannesburg, 20.30): Brasile-Costa d’Avorio
21 giugno (Città del Capo, 13.30): Portogallo-Corea del Nord
25 giugno (Durban, 16.00): Portogallo-Brasile
25 giugno (Nelspruit, 16.00): Corea del Nord-Costa d’Avorio

GRUPPO H
16 giugno (Nelspruit, 13.30): Honduras-Cile
16 giugno (Durban, 16.00): Spagna-Svizzera
21 giugno (Port Elizabeth, 16.00): Cile-Svizzera
21 giugno (Johannesburg, 20.30): Spagna-Honduras
25 giugno (Pretoria, 20.30): Cile-Spagna
25 giugno (Bloemfontein, 20.30): Svizzera-Honduras

OTTAVI DI FINALE
26 giugno: a Port Elizabeth (16.00): 1A-2B (=1); a Rustenburg (20.30): 1C-2D (=3)
27 giugno: a Bloemfontein (16.00): 1D-2C (=4); a Johannesburg (20.30): 1B-2A (=2)
28 giugno: a Durban (16.00): 1E-2F (=5); a Johannesburg (20.30): 1G-2H (=7)
29 giugno: a Pretoria (16.00): 1F-2E (=6); a Città del Capo (20.30): 1H-2G (=8)

QUARTI DI FINALE
2 luglio: a Port Elizabeth (16.00): 5-7 (=C); a Johannesburg (20.30): 1-3 (=A)
3 luglio: a Città del Capo (16.00): 2-4 (=B); a Johannesburg (20.30): 6-8 (=D)

SEMIFINALI
6 luglio: a Città del Capo (20.30): A-C (=W1)
7 luglio: a Durban (20.30): B-D (=W2)

FINALE TERZO POSTO
10 luglio: a Port Elizabeth (20.30): L1-L2

FINALE
11 luglio: a Johannesburg (20.30): W1-W2

Durante le festività natalizie ci sarà uno speciale dedicato al grande evento con i nostri pronostici e l’analisi di tutte e 32 le squadre partecipanti.