Farsopoli: la fine del calcio

Quattro anni fa a contendersi lo scudetto erano Juventus e Milan, due squadre che hanno dominato il panorama calcistico nazionale e perfino europeo. Infatti nel 2003 si sono affrontati in finale di Champions League a Manchester, ed i rossoneri sono andati in finale anche nel 2005 contro il Liverpool. La Juve di Capello era inarrestabile e per ben due campionati di fila è stata prima in classifica dimostrando una manifesta superiorità. Infatti nella sua rosa quella Juve aveva Cannavaro e Thuram centrali, Emerson Vieira e Nedved a centrocampo, Ibrahimovic e Trezeguet in attacco, permettendosi il lusso di far stare in panchina gente come Del Piero e Di Vaio!
Ma in quell’anno si è concretizzata la fine del calcio con lo scoppio del caso Farsopoli. Il ciclone ha investito la squadra più forte e gloriosa d’Italia che nel giro di un mese è finita nell’inferno della Serie B. Altre squadre come Milan, Lazio, Fiorentina e Reggina hanno disputato il campionato di Serie A con punti di penalizzazione. E scandalo degli scandali l’Inter è diventata campione d’Italia, ma quello che fa ancora più vergogna è che i nerazzurri avevano ben 40 punti di distacco dalla Juventus! Come si fa a regalare uno scudetto ad una squadra che a stento lottava per il terzo posto? Approfittando della gioia mondiale, il processo si è fatto in tempo record, e senza una possibilità di difesa la Juventus è finita nell’oblio. Tanti dubbi emersero, il più grande fu quello riguardante Guido Rossi, nominato commissario e dopo pochi mesi si è visto a San Siro con la maglia dell’Inter tifare i nerazzurri. Le intercettazioni fornite alla procura sono state solo quelle riguardanti i bianconeri, ma possibile che era solo un uomo a comandare e gli altri obbedivano come delle pecorelle? In ogni categoria se il sistema è marcio è difficile che si salvi qualcuno, perché se tutti erano a conoscenza di questo sistema perché non ne hanno parlato in tempo utile? Le domande sono tantissime, ma proseguiamo con gli anni successivi.
Inizia la stagione 2006/2007 che sarà ricordata come la più scandalosa degli ultimi anni, in cui non si trovano immagini di partite neanche nei referti Sky, il campionato più interessante era quello di Serie B con Juve, Napoli e Genoa, i bianconeri abbandonati dai vari Ibrahimovic, Vieira, Zambrotta ed Emerson, riescono a vincere il campionato con una penalità di 17 punti. Mentre nella massima serie con Milan, Lazio, Fiorentina e Reggina penalizzate, l’Inter super rafforzata dagli acquisti di Ibrahimovic e Vieira vincono il campionato giocandosi lo scudetto con l’Empoli. Un campionato ridicolo che fa perdere molti soldi alle pay tv e con la squadra più tifata d’Italia in serie B molti non seguono più la Serie A. Negli anni successivi prosegue la marcia trionfale dell’Inter che non avendo avversari domina in Italia, ma questa diventa la squadra aiutata dagli arbitri, infatti bisogna ricordare solo un episodio, si tratta di Siena-Inter con un goal vergognoso fatto da Maicon con 7 metri di fuorigioco e 4 giocatori dell’Inter in fuorigioco. Tutte le trasmissioni televisive invece di tempestare i telespettatori di moviole e di scandali affermano che gli arbitri possono sbagliare e si continua con questo scempio calcistico.
Dopo quattro anni si viene a scoprire(ma si sapeva da tempo!!) che esistevano anche intercettazioni riguardanti i nerazzurri ben più gravi delle altre squadre, i fascicoli vanno alla procura, ma non si muove una foglia. Ora le domande sono queste, perché non sono stati analizzate 4 anni fa queste intercettazioni? Perché si è decretata una sentenza in meno di un mese ed ora si fanno passare anni per far cadere in prescrizione il reato?
I miei dubbi erano fondati, Farsopoli era solo un pretesto per eliminare una squadra più forte, e visto che il potere in realtà era dall’altra parte si sono usati tutti i mezzi per distruggere la Juventus e favorire l’ascesa dell’Inter. La giustizia sportiva non esiste. Punto.

Lazio scatenata,Eto’o:segna sempre lui

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Come l’aquila portafortuna la Lazio vola in alto nella classifica a 19 punti. Grande goal di Floccari che piazza un gran tiro dai 16 metri. Nella ripresa ancora i biancocelesti che confezionano il 2-0 grazie ad un goal fortunatissimo di Mauri che colpisce un di petto un cross di Floccari. Più tardi torna in gara il Cagliari con Matri ma il punteggio rimane lo stesso e la Lazio ora può sognare
“Segna sempre lui”, si diceva un tempo di Ganz. Il coro sarebbe oggi perfetto per Samuel Eto’o: sette reti in campionato, addirittura 15 in 13 gare nerazzurre in stagione. Questa volta però il suo goal non regala all’Inter i tre punti con la Sampdoria, che va in vantaggio al 62’ con Guberti. Il pareggio di Eto’o all’80’, su assist di un ottimo Coutinho, raddrizza un match in cui gli uomini di Benitez premono a lungo, concretizzano però molto poco.
Un pareggio dal sapore agrodolce quello conseguito dagli uomini di Del Neri a Bologna. Da un lato la soddisfazione per aver subito pochissimo, dall’altro la delusione per i goal mancati. Scandaloso il tuffo in area di Krasic,che in questa giornata diventa protagonista in negativo per quello che ha fatto. A rimediare ci pensa Iaquinta che sbaglia appositamente il rigore.
La squadra di Delio Rossi non convince fuori casa e contro l’Udinese gioca senza mordente. La sconfitta per 2-1 non è pesante ma il gioco espresso preoccupa. Mentre la squadra friulana è tornata a far punti ed infila la terza vittoria consecutiva.
La Roma sembra osservare una stretta e rigida dieta di goal. In quel di Parma la squadra di Ranieri non va oltre lo 0-0. Il mister dopo soli 45’toglie Totti, rischiando un nuovo caso.
Vittoria scaccia crisi per la Fiorentina, i goal di Donadel e Gilardino rimandano l’esonero di Mihajlovic, mentre il Bari di Ventura deve dare una scossa al proprio gioco altrimenti quest’anno si lotta per la retrocessione.
Vittoria sofferta per i rossoblu di Gasperini, infatti nella prima frazione di gioco è il Catania a imporre il gioco ma sono infine i padroni di casa a conquistare i tre punti grazie ad un goal di Marco Rossi.
Troppe ingenuità in difesa permettono al Chievo di guadagnare tre punti importanti, mentre al Cesena resta il rammarico di aver disputato una buona partita. La squadra di Pioli si aggiudica la partita grazie al goal nei minuti finali di Thereau.
Ottima seconda frazione per i salentini che ribaltano il risultato in 7 minuti e conquistano i 3 punti. A cambiare le sorti del match ci pensano il nigeriano Ofere e Di Michele. Rammarico per il Brescia che aveva condotto la gara nel primo tempo con molta diligenza.
E stasera c’è Napoli-Milan……..

Pazza Inter, Milan e Roma affondano

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Pazza Inter: prima passeggia contro il Tottenham poi, sul 4-0 scherza col fuoco e per poco non subisce una clamorosa rimonta. Ottavi comunque ipotecati visto il pareggio tra Twente e Werder.
Un uragano spazza via gli Hotsuprs dopo appena un quarto d’ora. Zanetti apre la vendemmiata al 2’, a ruota Gomes abbatte Biabiany in area:portiere espulso, rigore, Eot’o esegue (11’). Minuto 14’: Stankovic fa 3-0 con un destro dal limite. Il poker lo firma ancora Eto’o su assist di Coutinho(35’). Ripresa. L’Inter si rilassa troppo, il Tottenham seppur in 10 si ricompatta, e la tripletta di uno strepitoso Bale mette i brividi a San Siro. Ora tutto il grande lavoro fatto nel primo tempo è sfumato, com’è possibile prendere 3 goal fotocopia in contropiede da una squadra in inferiorità numerica? Nonostante il passaggio del turno gli interrogativi su questa nuova Inter sono tanti, la difesa non è la stessa dell’anno scorso e i problemi vengono risolti solo da Eto’o.
Tutti d’accordo:un grande Real Madrid ed un piccolo Milan. Una lezione di calcio e di tattica quello che le merengues hanno dato ai rossoneri. E’ stato un vero e proprio assedio quello imposto dal Real di Mourinho che rispetto all’anno scorso appare più quadrato e attento in difesa. Una prova di forza che permette alle merengues di andare da solo in testa alla classifica solitaria, il Milan viene raggiunto a quota 4 dall’Ajax ed ora sarà una corsa difficile per il 2° posto nel girone.
Continua la debacle della Roma, affondata dai modesti svizzeri del Basilea, con un secco 3-1, gli uomini di Ranieri sono sembrati spenti ed ora la situazione nel girone appare difficile per i giallorossi. Sia Cluj che Basilea raggiungono la Roma in classifica ed ora si fa dura per gli uomini di Ranieri che dovranno vincere le prossime due partite per mettere in cassaforte la qualificazione.Unica nota positiva Marco Borriello che continua a segnare ed è l’anima di questa squadra.

Serate da dimenticare per le italiane in Champions League.

L’Aquila biaconceleste continua a volare

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La Lazio sogna con Hernanes e Floccari, infatti i due goal messi a segno da questi due giocatori permettono ai biancocelesti di andare solitari in testa alla classifica. Reja è riuscito a dare una grande compattezza difensiva e l’attacco con l’aggiunta del “Profeta” Hernanes riesce sempre a creare pericoli. Ora si può sognare anche se sarebbe meglio restare con i piedi per terra.
Buona vittoria dei nerazzurri al Sant’Elia contro un Cagliari in forma ma sfortunato sotto porta grazie alle parate fondamentali di Julio Cesar. La gara all’inizio viene sospesa per 2 minuti a causa di cori razzisti verso Eto’o. Ed è proprio il camerunense a trovare il goal. Ormai questa squadra è sempre più Eto’o-dipendente dato che ci pensa sempre lui con le sue perle a risolvere i match.
I bianconeri liquidano in fretta la pratica Lecce, celebrando anche il 4-0 di Alex Del Piero. Il capitano tocca così i 178 goal in serie A con la maglia della Juventus eguagliando lo storico record di Boniperti. I bianconeri chiudono il match già nel primo tempo con i goal di Aquilani, Felipe Melo su rigore e Quagliarella. Ancora una grande prestazione di Krasic.
Ci pensa Pato a risolvere la pratica Chievo grazie ad una doppietta e due goal di pregevole fattura. Grande Ibra che sforna i due assist al brasiliano e da registrare il primo goal di Robinho. A questo punto se i rossoneri riescono ad essere più continui lotteranno per lo scudetto.
Sarebbe stato difficile non solo per il Bologna contrastare un Palermo in gran forma che non lascia scampo agli emiliani. Dopo il 17’ quando Pastore apre le marcature con un destro potente, comincia il tiro a segno verso la porta dei rossoblu con Ilicic, Pinilla e Bacinovic. El flaco è in un stato di grazia eccezionale e sicuramente diventerà uno dei giocatori più forti del mondo in futuro
Una vittoria che fa respirare i giallorossi quella per 2-1 contro il Genoa, il solito Borriello e un bel pallonetto di Brighi bastano per regolare gli uomini di Gasperini. Ora c’è bisogno di tranquillità nell’ambiente romano per risalire la classifica.
Un minuto di follia nel finale, e i viola escono da “Marassi” con un pugno di mosche in mano e con l’ultimo posto in classifica, dopo aver accarezzato per 81’ il profumo di una vittoria toccasana. Infatti il goal di Marchionni iniziale viene ribaltato da una punizione di Ziegler e da un gioiello di Cassano.
Le rondinelle escono sconfitte dall’incontro casalingo con l’Udinese su un campo molto pesante dopo aver fatto la partita. Al Brescia stava stretto pure il pareggio, figuriamoci una sconfitta.
Finisce con un pareggio per i partenopei la trasferta di Catania:un super De Sanctis argina gli etnei, più intraprendenti sul piano del gioco. Ennesimo goal del solito Cavani, ma gli etnei riescono a ritrovare il meritato pareggio grazie a Gomez.
Al
”Dino Manuzzi” si conclude in pareggio un derby molto sentito da entrambe le squadre. Infatti non  basta il goal dell’albanese Bogdani per battere il Parma, che riesce a risollevare le sorti del match grazie ad un goal molto fortunoso di Zaccardo.

Serata assurda a Marassi, sospesa Italia-Serbia

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Una serata assurda. È la sintesi di Italia Serbia, gara cominciata con 35’ minuti di ritardo e sospesa dall’arbitro Thomson dopo 7’. La causa: le violenze dei tifosi serbi che hanno lanciato ripetutamente fumogeni in campo. L’arbitro non ha ripreso la gara “perché non c’erano le condizioni di sicurezza”. Dopo lo stop, il portavoce Uefa Faulkner ha detto di attendere il rapporto dei delegati per aprire un caso disciplinare. La Serbia che come minimo dovrebbe subire lo 0-3 a tavolino, rischia di giocare alcune gare a porte chiuse o addirittura il bando dall’Europa. La decisione verrà presa in 10-15 giorni.
Un bengala ha sfiorato il portiere azzurro Viviano che dopo la fase più calda ha detto:”era impossibile giocare in quella porta. Avrei dovuto stare sempre girato per evitare i fumogeni. Sinceramente prenderne uno in testa non mi avrebbe fatto piacere. Letteralmente sconvolto e molto, molto dispiaciuto il ct azzurro Cesare Prandelli, subito dopo la decisione del direttore di gara:” Non si gioca, non si gioca. Mai vista una roba del genere”.
All’interno dello stadio hanno lanciato fumogeni e sfondato il plexiglas divisorio della curva. Ma la follia degli ultrà serbi si era manifestata già nel pomeriggio, quando c’erano stati scontri con le forze dell’ordine. Inoltre i teppisti avevano assaltato il pullman serbo all’uscita dall’albergo, minacciando il portiere Stojkovic(protagonista del ko con l’Estonia) portato in ospedale per accertamenti che poi si è rifiutato di giocare. In campo Stankovic e compagni hanno provato a calmare gli ultrà. Sforzo inutile. Il bilancio è di 17 arrestati, tra cui il capo ultras, e 35 denunciati. Sedici i feriti, tra cui due agenti.
Una serata da dimenticare, dove per assurdo hanno vinto gli ultrà serbi, il loro intento era proprio quello di far sospendere la partita, ma questa è una vittoria inutile per loro, dato che sicuramente saranno radiati dalle partite e la loro nazione sarà punita severamente dall’Uefa. La violenza non si ferma, il calcio diventa un palcoscenico internazionale dove questi uomini(chiamarli così è un offesa) credono di far prevalere i propri principi di nazionalismo che in realtà non sanno cosa vogliono dalla vita e sfogano la propria frustrazione interrompendo uno spettacolo come il calcio.
La nostra società sta toccando il fondo, è in un momento in cui si deve ritrovare quello spirito di unità e di pace altrimenti non ci sarà più divertimento e non si potrà portare nemmeno i bambini allo stadio.

Inter in vacanza,Milan Ibra-dipendente, Juve lavori in corso

Nella vita, e dunque, nel calcio si sbaglia. In Italia più che altrove. Prendiamo il campionato e le squadre di maggior grido. Partendo, ovviamente, dalla primatista. L’osservazione più banale: è la stessa dell’anno scorso. Osservazione banale bis: vincerà tutto di nuovo. Il calcio non è così. I giocatori sono gli stessi esteriormente, ma nella testa? Nella testa sono altri, l’opposto, qualche volta, di ciò che sono stati. Possono non averne più voglia. Possono sentirsi stanchi e appesantiti dalle medaglie. Situazioni psicologiche che si ripercuotono nel fisico: si fanno male più facilmente gli atleti scontenti e quelli che non fanno una bella vita.

Fateci caso: Maicon, Sneijder e Milito sono ancora in vacanza o hanno la testa a Madrid. Lucio e Samuel frequentano assiduamente la sala d’aspetto. Se non ci fossero Stankovic e quel fenomeno di Eto’o (che gioca per far dispetto a Mourinho), l’Inter se la passerebbe male. E non abbiamo parlato di Benitez, che è notoriamente l’opposto del predecessore. Qualche giocatore ha accolto il suo arrivo con la stessa felicità che contraddistingue gli alunni nel momento in cui in aula entra il supplente: festa!

La Roma ha fatto lo stesso ragionamento dell’Inter: alla squadra seconda l’anno scorso aggiungo qualche giocatore e così arrivo prima. La Roma, rispetto all’Inter, ha tenuto anche il tecnico. Guardate il risultato. I calciatori non si riconoscono: un anno fa giocavano per far dispetto a Spalletti, ora fanno solo dispetti a se stessi. Ranieri è stato unico e geniale nel rimettere in moto un’auto spenta. Adesso deve inventare un prototipo e si sta perdendo. Conclusione per Inter e Roma: forse le squadre si devono cambiare. Per dare sprint e stimoli all’ambiente. La prima e la seconda d’Italia hanno ragionato all’incontrario. L’Inter, addirittura, ha venduto la sola alternativa di assoluto prestigio: Balotelli.
Il Milan ne ha pensata un’altra: la nostra è una formazione di qualità e di spettacolo. Qualità invecchiata e spettacolo conosciuto. Anziché cercare il gioco, che per molti rappresenta una chimera, noi del Milan puntiamo sul più grande violinista del mondo: Ibrahimovic. Con lui, che vuole giocare tutti i palloni, di sicuro cambiamo. Visto che ci siamo, prendiamo anche Robinho, un altro solista. Il risultato è evidente ed elettrizzante: quando il Milan attacca e l’avversario si fa piccolo, è una bellezza. In caso contrario, tutto è possibile. E l’incognita, figlia di un mercato ancora da valutare appieno, è questa: chi gioca se si fa male un difensore centrale? In sostanza: lunga vita a Nesta.
La Juve ha cambiato tutto. Non si può dire che Marotta sia stato con le mani in mano. Al suo posto avremmo comprato solo tre campioni e altri tre ne avremmo presi l’anno prossimo, ma i risultati ottenuti sin qui ci obbligano a frenare: e se avesse ragione lui? Però restano interrogativi tecnici: i terzini sono all’altezza? Bonucci e Chiellini sono una coppia? Possiamo rigirare le domande: Del Neri è bravo sino al punto da formare una difesa imperforabile con gli elementi a disposizione?
La rivelazione viene da Napoli. La squadra corre e lotta che è una meraviglia. E davanti ha tre giocatori imprendibili. Correrà sempre? Però una domanda al presidente è doverosa: un difensore e due attaccanti non si potevano prendere? Per ovviare alle assenze e permettere a Mazzarri di fare qualche sostituzione. Questa sembra una stagione nata bene: non vorremmo che venisse gettata perché De Laurentiis si è messo a imitare Paperone.

Pareggio piacevole a San Siro, Lazio sola in testa

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Finisce 0-0 il posticipo di lusso della sesta giornata tra Inter e Juventus. Partita combattuta ed equilibrata, anche se con poche occasioni. Nel primo tempo annullato per netto fuorigioco un gol di Iaquinta. Nella ripresa, belle parate di Storari e Julio Cesar su Maicon e Quagliarella e due tiri pericolosi di Krasic e Sneijder. Nel finale è venuta fuori la stanchezza e le due squadre sono sembrato accontentarsi del pareggio. Dopo 6 giornate resta capolista solitaria la sorprendente Lazio a 13, seguono Inter, Milan e Napoli a 11, Chievo 10, Brescia 9 e poi, a 8, un gruppone con Juventus, Palermo, Catania.
La Lazio conquista il primato solitario dopo la sesta giornata di serie A. Ai biancocelesti basta il gol di Mauri per piegare il Brescia. Il Napoli si aggiudica la sfida contro la Roma grazie ad Hamsik e ad un autogol di Juan, il Palermo espugna Firenze. Sofferta vittoria interna del Genoa sul Bari, finiscono in parita Bologna-Sampdoria e Chievo-Cagliari.
Bologna – Sampdoria 1-1 La fase di studio dura più del previsto, succede davvero poco nella prima mezz’ora. Nessun tiro in porta da registrare per oltre 30 minuti. La Samp conferma la sua scarsa forma attuale, il Bologna resta bloccato, in attesa degli ospiti. La partita si accende solo nel finale di tempo: Portanova, aiutato dalla traversa, salva su un tiro di Cassano. La Samp si sveglia tutto ad un tratto e l’1-0 arriva nei minuti di recupero: Portanova di testa nel disperato tentativo di allontanare infila nella sua porta. Nel secondo tempo i felsinei si riversano in attacco e trovano il pareggio al 65’ con Britos che intercetta una punizione di Di Vaio e batte da pochi metri Curci. Chievo – Cagliari 0-0 Partita piacevole e scorrevole a Verona, poche però le vere occasioni da gol. Annullato per fuorigioco un gol ad Acquafresca al 15’. L’equilibrio regna sovrano, il Cagliari sembra avere più qualità ma riesce ad esprimerla solo a sprazzi, mentre le vere palle gol sono del Chievo, a firma di Pellissier. Nel finale Sorrentino nega il gol ad Acquafresca con uno splendido intervento, 0-0 al triplice fischio.
Fiorentina – Palermo 1-2 Ilicic scuote subito in avvio il pubblico del Franchi con un bolide che va ad incocciare sulla traversa di Frey. L’occasione iniziale rosanero non è un caso: i viola soffrono il pressing e la qualità degli ospiti. Lentamente i padroni di casa prendono campo: Cerci salta due uomini ma Sirigu con il ginocchio gli nega il gol. Al 20’ l’invenzione di Ilicic: violento e preciso sinistro dai 20 metri che fredda Frey, terzo gol in cinque partite per il giovane attaccante dei siciliani, autentica rivelazione di questo avvio di stagione. Al 36’ il raddoppio, firmato da un’altra gemma di Delio Rossi, Pastore: la difesa viola si fa giocare dal Flaco, che si inserisce in area, salta Frey e mette dentro il gol del 2-0. Franchi ammutolito. Mihajlovic si fa sentire negli spogliatoio e nella ripresa è un’altra Fiorentina. Al 58’ Gilardino si ricorda di essere in campo e dimezza le distanze sfruttando una disattenzione difensiva degli isolani. I siciliani vanno in confusione e rischiano il clamoroso 2-2 cinque minuti dopo: Llaijc sciupa un calcio di rigore (assegnato da Mazzoleni per una mano dubbia di Balzaretti), tirando addosso a Sirigu. Palermo, senza soffrire molto, conduce in porto il risultato.
 Genoa – Bari 2-1 Bari spregiudicato nelle prime battute di gara, il Genoa è inaspettatamente sulla difensiva, arriva addirittura un palo di Barreto, Grifone in difficoltà. Il lampo di Toni in girata al 15’ interrompe per un attimo il predominio dei Galletti, che sfiorano nuovamente il vantaggio con Castillo pochi minuti dopo. Al 35’ Palacio fa tirare un sospiro di sollievo a tutto il Ferraris portando i rossoblu in vantaggio con una bella iniziativa personale. E’ un duro colpo per l’undici di Ventura, che rischia di capitolare quattro minuti dopo quando Veloso colpisce il palo su punizione. Avvio di ripresa choc per Gasperini: rigore per il Bari per fallo da ultimo uomo di Moretti su Barreto. Il difensore viene espulso e l’attaccante brasiliano è spietato dal dischetto. Allo scadere decide Luca Toni: il bomber del Genoa con un bel colpo di testa al 96’ regala i tre sospirati punti al Grifone.
Lazio – Brescia 1-0 Il Brescia mantiene un atteggiamento coraggioso e gioca a testa alta nel primo tempo contro la capolista. Allo scadere del primo tempo i padroni di casa passano: meraviglia di Hernanes, che salta due difensori lombardi e premia con un pregevole passaggio filtrante l’inserimento di capitan Mauri, lesto a trafiggere di sinistro Sereni. Il Brescia è tutt’altro che domato: nel secondo tempo Muslera deve superarsi per fermare un’iniziativa di Eder. L’espulsione dei Diamanti per doppia ammonizione a metà del secondo tempo semplifica però le cose agli uomini di Reja, che ottengono i tre punti che valgono il primato solitario.
Napoli – Roma 2-0 Primo tempo piuttosto chiuso, le due squadre non rinunciano a giocare ma hanno difficoltà a superare le difese avversarie. Il Napoli mantiene l’iniziativa in avvio e crea due buone occasioni con Lavezzi e Dossena, mentre gli ospiti faticano a carburare, davanti Borriello e Totti si trovano poco. deviata da un difensore napoletano. Totti sciupa una ghiotta punizione: il capitano non sembra in giornata. Al 70’ il boato del San Paolo: Hamsik di piatto su cross di Dossena dalla sinistra porta in vantaggio la squadra di Mazzarri, facendo ripiombare nell’incubo la Roma. Tarda ad arriva la reazione dei giallorossi, che ora inevitabilmente si sbilanciano scoprendo il fianco ai contropiedi degli azzurri. E all’83’ arriva il colpo di grazia: Juan per anticipare Cavani infila nella sua porta.
Un gioiello di Pirlo regala ai rossoneri una vittoria importantissima a Parma. Questa squadra ha offerto una grande prova e con quei tre in attacco è uno spettacolo vederli giocare, il Milan dovrà avere solo un po’ di continuità per poter essere l’anti Inter.
Prima gioia e primi tre punti per l’Udinese di Guidolin che respira e cercherà di rientrare nei piani alti della classifica. Il Cesena sta ritornando nella posizione che gli compete.